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L’antico mercato nel Quadrilatero

Il Quadrilatero di Bologna è una storica zona nel cuore del centro cittadino, famosa per la sua tradizione artigianale, commerciale e mercantile che risale al Medioevo. Percorrendo i vicoli stretti e pittoreschi, si scopre un antico mercato con le caratteristiche “buche”, un elemento distintivo dell’area.

Qui si trovano botteghe artigianali e negozi storici, molte delle quali tramandano mestieri e tradizioni familiari da generazioni, mantenendo intatti arredi e architetture originali. Oltre alle attività storiche, l’area ospita anche esempi di architetture moderne, che preservano però l’identità storica dei luoghi. Non mancano inoltre alcune farmacie storiche, che evocano l’atmosfera delle antiche spezierie bolognesi.

Il Quadrilatero è una meta ideale per chi cerca un’esperienza autentica di Bologna, tra tradizione, artigianato e storia.

Piazza Maggiore

Piazza Maggiore, cuore pulsante di Bologna, è il risultato di secoli di trasformazioni che l’hanno arricchita con edifici storici di grande rilevanza: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo d’Accursio, il Palazzo del Podestà e il Palazzo dei Banchi.

La sua costruzione iniziò nel 1200, quando il Comune di Bologna iniziò ad acquistare case e terreni per creare uno spazio che simboleggiasse l’importanza dell’amministrazione comunale e fungesse da centro per attività economiche e sociali.

La denominazione di Piazza Maggiore risale al Cinquecento, anche se tra il 1860 e il 1944 la piazza fu intitolata al re Vittorio Emanuele II. Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1945, la piazza assunse ufficialmente il nome attuale di Piazza Maggiore, che è tuttora in uso. Piazza Maggiore rappresenta un’importante meta turistica e culturale, simbolo del passato medievale e rinascimentale di Bologna.

Biblioteca dell’Archiginnasio

La Biblioteca Comunale di Bologna fu fondata nel 1801 dal Dipartimento del Reno. Inizialmente, raccoglieva i libri delle congregazioni religiose sciolte dai decreti napoleonici (1797-1798) e dal Regno d’Italia (1866). La sua prima sede fu il Convento di San Domenico, mentre dal 1838 si trasferì nel Palazzo dell’Archiginnasio.

Nel corso degli anni, grazie a donazioni e acquisizioni, la biblioteca arricchì il suo patrimonio, orientandosi verso le discipline umanistiche e concentrandosi in particolare sulla storia civica, politica e culturale di Bologna e del suo territorio.

L’Archiginnasio divenne un importante centro di ricerca e conservazione, con un crescente impegno a supporto della Biblioteca Popolare, creata nel 1909 come sezione dell’Archiginnasio e divenuta successivamente Biblioteca Centrale di pubblica lettura.

Oltre alla conservazione del patrimonio, la Biblioteca Comunale promuove numerose iniziative culturali, tra cui conferenze, presentazioni di libri, convegni e mostre, e svolge anche una rilevante attività editoriale.

Torre degli asinelli

Visita la Torre degli Asinelli, la più alta delle due sorelle: 97,20 metri d’altezza per una visita mozzafiato su tutta Bologna. Salire i suoi 498 gradini è un’emozione unica, un’esperienza da ricordare all’interno del monumento più famoso della città, in passato luogo difensivo ed emblema di potere. Ti renderai conto che Bologna è un posto straordinario di cui la Torre è il cuore pulsante.​​​​​

MAMbo – Museo d’Arte Moderna

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, inaugurato nel 2007, è uno dei principali luoghi dedicati all’arte contemporanea in Italia. Situato nell’ex forno del pane, il museo racconta la storia dell’arte italiana dal secondo dopoguerra a oggi, con una Galleria in continuo aggiornamento e mostre temporanee di artisti italiani e internazionali. Dal 2012, ospita anche il Museo Morandi.

Tra le mostre più significative, la sezione “Rilevamenti d’archivio” celebra le Settimane Internazionali della Performance (1977-1982), documentando eventi legati alla scena artistica di Bologna ed Emilia-Romagna. Tra gli artisti più noti che vi parteciparono, Marina Abramović e Ulay nel 1977 con la performance “Imponderabilia”, in cui i due si posizionarono nudi all’ingresso del museo, creando un’interazione fisica obbligata con il pubblico.

Un’altra opera di rilievo è Homage to the Hollywood Squares (2008) di Francesco Vezzoli, un arazzo che mescola l’ironia con le influenze della pittura optical di Bridget Riley e dei tessuti di Anni Albers.

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